venerdì 26 ottobre 2012

LE SOLEIL


Prima che Apollo nascesse, Delo era una piccola isola rocciosa, che vagava per i mari, come un'erba abbandonata alla corrente. Quando Leto vi giunse, sorgendo all'improvviso dalle radici della terra quattro colonne d'oro la poggiarono sulle cavità del Mar Egeo. Girando sette volte attorno a Delo, i cigni -"i più armoniosi fra gli uccelli"- cantarono sette volte per la partoriente: finché, dopo nove giorni e nove notti di dolore, Leto cinse con le braccia una palma, puntando le ginocchia sul prato. Sotto di lei la terra sorrise. Nello splendore del giorno, Apollo balzò alla luce. In quel momento la piccola isola si coprì d'oro. La terra diventò d'oro, il piccolo lago rotondo contemplò le sue mobili onde d'oro, la palma gettò fronde e datteri d'oro, le acque trasparenti del fiume Inopo brillarono d'oro. Il giovane dio si alzò. Si muoveva agilmente, a grandi passi, "sulla terra dalle ampie strade", suonando la cetra, come un astro in pieno giorno: lampi gli balenavano dai calzari e dalla tunica, faville gli scintillavano dal corpo, e il fulgore giungeva fino al cielo. La Grecia aveva trovato il dio della luce, che avrebbe cancellato con un gesto i mostri sotterranei e le tenebre della "feconda notte".
Questa strana luce: luce che nel suo splendore eccessivo, varcando dolorosamente ogni diapason luminoso e sonoro, contiene in sé tutta la profondità della tenebra. 

 da "La luce della notte" di Pietro Citati

LAMOVREVX


"Io m'innamorava tanto quinci,
     Che 'nfino a lì non fu alcuna cosa
     Che mi legasse con sì dolci vinci.
  Forse la mia parola par tropp'osa,
     Posponendo il piacer delli occhi belli,
     Ne' quai mirando, mio disio ha posa;
  Ma chi s'avvede che i vivi suggelli
     D'ogni bellezza più fanno più suso,
     E ch'io non m'era lì rivolto a quelli,
 Escusar puommi di quel ch'io m'accuso
     Per escusarmi, e vedermi dir vero;
     Chè 'l piacer santo non è qui dischiuso,
  Perchè si fa, montando, più sincero."

dalla "Divina Commedia" di Dante - Paradiso, canto XIV-

martedì 23 ottobre 2012

IO sono QUELLO

IO sono QUELLO


Che c'è da temere?
L'ignoto. Il non-essere, non-conoscere, non-fare. 
Vuoi dire che puoi condividere con gli altri i modi della tua realizzazione, ma non i frutti?
Certo che rendo gli altri partecipi dei miei frutti. Ma il mio è un linguaggio silenzioso. Impara ad ascoltarlo e a capirlo. 


Sri Nisargadatta Maharaj

giovedì 18 ottobre 2012

LA JUSTICE




Verrà un giorno che l'uomo si sveglierà dall'oblio e finalmente comprenderà Chi è veramente e a Chi ha ceduto le redini della sua esistenza, a una mente fallace, menzognera, che lo rende e lo tiene schiavo...l'uomo non ha limiti e quando un giorno se ne renderà conto, sarà libero anche qui in questo mondo.

Giordano Bruno

mercoledì 17 ottobre 2012

Il Guerriero della Luce



102

Il Breviario della Cavalleria Medievale dice: "L'energia spirituale del Cammino si serve della giustizia e della pazienza per preparare il tuo spirito.
"Questo è il Cammino del Cavaliere: un cammino facile e, nello stesso tempo, difficile, perché obbliga a tralasciare le cose inutili, e le amicizie marginali. Perciò, all'inizio, si esita lungamente prima di seguirlo.
"Ecco il primo insegnamento della Cavalleria:
'Tu cancellerai ciò che fino ad allora avrai scritto sul quaderno della tua vita: inquietudine, insicurezza, menzogna. E, al posto di tutto ciò, scriverai la parola <<coraggio>>.' Iniziando il viaggio con questa parola, e proseguendo con la fede in Dio, arriverai dove hai bisogno di arrivare."

dal "Manuale del Guerriero della Luce" di Paulo Coelho